martedì 22 febbraio 2011

Scelgo (b)io!

Sabato scorso sono andata a fare la spesa al supermercato biologico. Come al solito ho messo mia figlia a sedere nel carrellino e abbiamo iniziato insieme il nostro tour fra gli scaffali che emanano un odore per me paradisiaco, un misto fra spezie esotiche, pane appena sfornato e panni stesi ad asciugare al sole. Sarà forse colpa o merito di questo mix di profumi ma il primo istinto è quello di afferrare e mettere nel carrello qualsiasi cosa pur di riprovare quella sensazione di benessere una volta tornata a casa. Ed è con questo spirito positivo che ci si appresta a fare la spesa, pensando che un negozio del genere non possa proprio contenere cibi potenzialmente dannosi o non del tutto consoni ad una sana e corretta alimentazione. Mi dirigo verso l'espositore delle tisane, una parete intera di confezioni colorate da cui provengono effluvi quasi magici e noto che ci sono tantissime tisane sia per adulti che per bambini che contengono "aromi" (quindi sostanze chimiche) e finocchio. Devo purtroppo informarvi di una recente scoperta da parte dei ricercatori dell'INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) che hanno pubblicato su "food and chemical toxicology" uno studio sull'estragolo, sostanza naturale contenuta nei semi di finocchio e, di conseguenza, nelle tisane sia in bustina che solubili istantanee a base di questo ingrediente. Nel comunicato stampa si legge che "Già nel 2001 l’estragolo era stato riconosciuto come sostanza cancerogena e genotossica a livello europeo, tanto da bandirne l’aggiunta come aromatizzante agli alimenti trasformati" . Come mai allora continuiamo a trovare in commercio semi e tisane senza che nella confezione vi sia riportato un minimo accenno alle dosi e all'uso per non eccedere con il consumo? Mistero! Sembra comunque che l'estragolo crei problemi soltanto se consumato regolarmente e in dosi eccessive, pertanto ne è stato sconsigliato l'uso per i bambini al di sotto dei 4 anni di età e per le donne incinte e che allattano. Se volete leggere per intero il comunicato stampa lo trovate qui.

Mi dirigo poi al reparto "biscotti e merendine" dove di solito le mamme con pargoli stazionano almeno 10 minuti e dove, a mio parere, troviamo quelle che io chiamo le bio-insidie maggiori. Diciamo la verità, spesso per fregare i consumatori basta mettere sulla confezione un bel campo verde, una casa di campagna, il sole splendente e una mucca sdraiata che pigramente tiene un filo d'erba in bocca, e immediatamente associamo a quel prodotto bontà, salute e genuinità. Basta poi girare la confezione e leggere le tabelle degli ingredienti per capire che le merendine bio (pesticidi in meno a parte) sono uguali alle merendine tradizionali, sono concentrati ipercalorici di cui i bambini non hanno bisogno, sono fatte con farine raffinate e poco mi importa se la farina è di farro bio perchè è comunque un alimento povero a livello nutrizionale! Se tenete a mente che gli ingredienti in etichetta sono riportati in ordine decrescente (cioè da quello presente in maggior quantità a quello più scarso), rimarrete sbalorditi nel leggere che molte merendine hanno come primo ingrediente lo zucchero e, anche in questo caso, poco mi importa se è zucchero di canna bio, è sempre zucchero! Ci sono merendine che si definiscono "al farro" quando poi il farro è il quinto ingrediente, dopo farina di grano raffinata, zucchero, uova e cioccolato...Fra le decine e decine di biscotti, ne ho trovato un solo tipo che contiene solo farina integrale di farro e pochi altri ingredienti ma, con mia sorpresa e delusione, è sparito dagli scaffali del supermercato. Ho chiesto spiegazioni e mi hanno detto che alcuni prodotti di quel marchio non li tengono più e ho quindi pensato che sotto ci deve essere un qualche aumento ingiustificato del prezzo perchè non è altrimenti possibile far sparire l'unico biscotto decente! Spostandoci nella sezione "condimenti", nonostante una mia segnalazione di più di un anno fa, ho notato che tengono ancora l'olio di semi di lino sugli scaffali e non nel banco frigo dove dovrebbe stare per non interrompere la catena del freddo e annullare così l'effetto benefico degli acidi grassi omega 3. Mi hanno spiegato che il problema nasce a monte perchè è il produttore stesso che ha l'accortezza di vendere l'olio imbottigliato in bottiglie scure per proteggere gli acidi grassi essenziali ma non si cura per niente di tenerlo a basse temperature.
Siccome sabato è giorno di spesa, di pomeriggio ho fatto il bis andando a scovare le bio-insidie in un supermercato "normale", uno di quelli della cosiddetta grande distribuzione tanto per intenderci. Con mia sorpresa ho visto che dagli scaffali spuntano tante bandierine verdi a segnalare la presenza di prodotti bio in modo che, semplicemente affacciandosi fra le varie corsie, è molto più facile individuare i prodotti bio e fare la spesa in tempi decenti, mentre una volta ci impiegavo almeno un'ora solo per scovare i vari prodotti sparsi qua e là. Ovviamente anche qui nel reparto "biscotti e merendine" nemmeno la traccia di un prodotto contenente solo farina integrale, nè di farro nè di grano, moltissime merendine con lo zucchero al primo posto ma dal packaging bucolico ed invitante. La bio-fregatura più grossa poi è rappresentata dai frollini pensati per noi donne che stiamo attente alla salute e siamo ossessionate dalle fibre, nemmeno fossero la dea greca Panacea in persona! Nella tabella degli ingredienti capeggia "farina integrale di frumento" e per un momento penso che dopotutto vale la pena spendere la bellezza di quasi 3 euro per una confezioncina di questi biscottini, ma subito dopo vengo smentita dalla dicitura messa fra parentesi che specifica che per "farina di frumento integrale" si intende farina di frumento raffinata con l'aggiunta di cruschello di frumento. Orrore! Ci spacciano un prodotto raffinato per uno integrale e sano pulendosi la coscienza con l'aggiunta successiva della crusca che non ha di certo gli stessi benefici che avrebbe se facesse ancora parte del chicco di grano. Nel reparto "pasta e riso" per fortuna c'è almeno 1 riso integrale mentre fra i vari formati di pasta troviamo la scritta bio e farro ma niente di integrale.....chissà perchè!
In conclusione, siamo noi consumatori che abbiamo il potere di decidere cosa acquistare (scelgo io!). Se un prodotto viene apprezzato e comperato, difficilmente sparirà dagli scaffali, se non una ma decine di persone invece fanno presente la mancanza di prodotti diversi, qualcuno forse si prenderà la briga di metterli sul mercato. Scegliete bio, mi raccomando, ma fatelo usando la testa e tenendo sempre d'occhio la tabella di composizione degli ingredienti e il marchio europeo del biologico che deve essere sempre presente per legge sulla confezione (scelgo bio!)


6 commenti:

  1. Per anonimo: preferirei commenti più costruttivi, please!

    RispondiElimina
  2. grazie per questo articolo.davvero utile soprattutto per me che mi sto ineressando a questo mondo solo ora!

    RispondiElimina
  3. Grazie Ilari, continui ad illiminarmi con ogni tuo articolo, che leggo sempre con moltissimo interesse. Complimenti per come scrivi e per come riesci a farmi capire quanto siano importanti le nostre scelte "alimentari". Buon Lavoro un bacio alla piccola! Aly

    RispondiElimina
  4. Grazie per questo articolo, davvero utile! Noi seguiamo un progetto di educazione alimentare per bambini piccolo 3-9 anni che prevede anche l'abituarli a mangiare e riconoscere cibo di orogine bio. Se vuoi, puoi vedere qui: http://piccolocuoco.blogspot.com

    RispondiElimina
  5. Sicuramente hai pienamente ragione, ma per una famiglia a, non dico basso ma, a medio reddito, fare la spesa "bio" richiede un capitale non indifferente. Se solo costassero meno o quanto il resto delle schifezze che vendono nei supermercati, allora davvero il consumatore potrebbe fare la differenza, ma se per comprare un pacco di biscotti, uno di riso e una confezione di latte vegetale spendo già più di quel che posso permettermi, allora noi consumatori non comanderemo mai un bel niente, non avremi mai la possibilità di scegliere davvero. I negozi biologici sono troppo cari, il motivo è anche abbastanza intuibile, contano sulla qualità e non sulla quantità, ma se una famiglia non se li può permettere, non se li può permettere e basta, non ci sono altre alternative, a quel punto "scegliere consapevolmente" va a farsi benedire.

    RispondiElimina