Vi ricordate del film d'animazione della Disney "La carica dei 101"? io adoravo il pezzo in cui Peggy e la sua padroncina passeggiavano per la città notando come quasi sempre cani e padroni finiscano per assomigliarsi in maniera impressionante e, in qualche caso, anche imbarazzante.
Cosa c'entra questo con l'alimentazione? devo dirvi che uno dei miei passatempi preferiti nei negozi alimentari, nei supermercati e al mercato, è quello di guardare cosa c'è dentro ai carrelli delle persone. No, non sono un'impicciona di prim'ordine, chiamatela deformazione professionale ma sono certa che osservando bene i generi alimentari che una persona acquista si possano capire molte cose e, cosa da non sottovalutare, molto spesso i proprietari dei carrelli assomigliano tantissimo al cibo contenuto nei carrelli stessi.
La parola assimilare, non a caso, viene dal latino ad similare, cioè rendere una cosa simile a noi stessi, e se noi siamo ciò che mangiamo, state un po' a vedere le foto che vi metto qui di seguito.
Ditemi voi che differenza c'è fra le due foto: nessuna!
E sono stata buona con la seconda foto, sul web si trova di peggio...
L'altro giorno al supermercato in fila davanti a me c'era una famiglia assolutamente degna del carrello che trasportava: nonna cicciottosa dall'aspetto di panzerotto ripieno surgelato già pronto da scaldare in padella in soli 5 minuti, padre con pancia multistrato (vedi foto sopra) identico al barilotto di birra da 5lt da spillare con allegria in casa propria davanti alla tv, madre magrissima (non fatevi ingannare, c'è il trucco) dall'aspetto dimesso, con sguardo perso nel vuoto e l'aspetto triste del tutto uguale all'insalata in busta già lavata che sicuramente fa parte del rituale "dieta fai da te = tolgo pane e pasta e mangio solo insalata", due pargoli, uno ben pasciuto e pingue, identico alle 5 confezioni di wurstel con tanto di maxi tubo di maionese e ketchup, l'altro più smilzo e simile ai bastoncini di pesce panati ma completamente ingestibile e schizzato come il pacco famiglia di lattine di bibite zuccherate e gassate. In fila all'altra cassa c'era il classico studente universitario fuori sede, faccia verde e stanca, che aveva comprato solo tonno in scatola e pesto già pronto per cucinare quelli che sono i must di tutti gli studenti, ovvero pasta al pesto e panini al tonno e pasta al tonno e panini al pesto (giuro che li ho visti!).
Dietro a me c'era una mamma lavoratrice con poco tempo per preparare i pasti con pancetta che spuntava dalla giacca e con bimbetta al seguito cicciottosa col viso tondo e rosa, nel carrello avevano patatine da fare al forno perchè così sono più leggere( e certo, chissà chi gliel'ha fatta venire già la crosta esterna se non la frittura?) del tutto simili alla madre e medaglioni di prosciutto cotto impastato con chissà quali altri ingredienti, identici al viso della bimba.
Ma cos'era, un supermercato o un museo degli orrori? purtroppo ormai la differenza fra i due posti si è assottigliata tantissimo. Stessa cosa succede al ristorante macrobiotico dove salutisti improvvisati hanno un viso verde-grigio da far paura, colpa delle eccessive esclusioni dalla dieta di cibi proteici di origine animale senza il corretto rimpiazzo e i giusti abbinamenti fra legumi e cereali per garantirsi una proteina vegetale in tutto simile a quella animale.
Sono sicura che la prossima volta che andrete a fare la spesa guarderete con occhio curioso il carrello dei vostri vicini, con la speranza che questo sia uno stimolo per voi a migliorare la qualità dei cibi nel vostro carrello.
Dimenticavo....a cosa assomiglio io? nel mio carrello troverete frutta e verdura di tutti i colori, pasta e riso integrali e biologici, farina integrale e legumi a volontà, latte di soia e di avena con calcio e le mie tanto amate alici freschissime. A voi tirare le somme!