C'è anche un buffo pappagallo che ripete tutto quello che dici e lo puoi accarezzare o torturare a seconda del tuo umore e non capisco se a divertirsi di più sia mia madre o mia figlia! Nello stesso istante mio fratello si diverte con l'ultima applicazione di moda scaricata sul suo iphone e sul divano c'è il compagno di mia madre che fa lo stesso con il suo smartphone nuovo nuovo e tutti mi sembrano impazziti e persi dietro queste nuove teconologie. Persino il nonno 85enne si diverte a riprenderci tutti quanti con la sua micro telecamerina mentre io e mio marito ci guardiamo scrollando le spalle e non vedendo l'ora di spegnere finalmente il wi-fi quando tutti se ne saranno andati riportando la nostra bella casa di campagna indietro nel tempo, in quel bel tempo in cui noi abbiamo scelto di vivere, strizzando un occhio al futuro ma comodamente adagiati in un più sano e sicuro passato. Ed è in questi momenti che mi viene da fare questo tipo di riflessione: meglio il progresso o il regresso? Si stava meglio prima quando si stava peggio o è solo un modo di dire? Davvero tutta questa tecnologia ci è utile e ci fa progredire? Ma che significa progredire? Le mie riflessioni si scontrano puntualmente con la visione delle abitudini della mia famiglia di origine e il pensiero che c'è tutta una corrente di "decrescita" che sta attirando sempre più persone e che a dire il vero mi incuriosisce sempre di più capire in che direzione sta andando. Pochi giorni fa parlavo con la maestra dell'asilo di mia figlia e lei mi ha fatto vedere il suo progetto di costruire l'asilo dentro le yurte, le tende mongole fatte di lana con l'impalcatura e la base a pedana in legno, calde d'inverno e fresche d'estate, alimentate con i pannelli ad energia solare e affiancate ad un orto biodinamico; se non è decrescita questa!
Chissà come deve essere strano andare all'asilo dentro ad una tenda mongola e giocare di pomeriggio con l'ipad della nonna. La generazione di mia figlia vivrà collegata 24 ore su 24 e mi sembra inutile tenerla lontana da tutto questo perchè so che prima o poi ci entrerà nella sua vita e non voglio che si senta una specie di esclusa perchè la mamma ha idee "strane in testa" ma credo che a tutto ci sia un limite e per i miei gusti è molto più creativo ed appagante disegnare con delle belle matite colorate su un bel foglio di carta piuttosto che passare il dito su uno schermo piatto e freddo.
E in campo alimentare, a cosa ha portato tutto questo progresso? Sembra che finora far risparmiare tempo sia stata l'unica priorità delle industrie alimentari, fregandosene del tutto della qualità, quantità e origine degli ingredienti usati. "bastano 5 minuti in pentola" o "pronto in 3 minuti" sono gli slogan più comuni nelle confezioni di cibo mentre l'etichetta nutrizionale si fa sempre più microscopica e ormai si trova solo sul retro o sul fianco della confezione e ci vuole una lente di ingrandimento per capire qualcosa!
Se questo è il progresso alimentare, sono fiera di dire che facciamo la spesa in fattoria, che faccio il pane in casa come una volta, che in cucina ho pentoloni di legumi e verdure che non si cuociono in 5 minuti ma che hanno bisogno di cotture lente e delicate che tirano fuori tutto il loro straordinario sapore. Purtroppo non sempre la fatica che si fa a stare in cucina viene ricompensata a dovere e può succedere che mia figlia mandi all'aria un piatto di fagioli e si getti sulla patatina fritta che le ha allungato sotto il tavolo il bisnonno ma l'importante è che lei cresca con la convinzione che il vero cibo è la zuppa di fagioli e non le patatine fritte.
Anni fa si parlava di cucina molecolare e di Ferran Adrià, ed è sembrato quasi reale e possibile che ci nutrissimo di gelato di bolle d'aria e di minestra di particelle riscaldate ma poi per fortuna tutto si è sgonfiato, più o meno la fine che ha fatto il suddetto gelato...
Il dottor Franco Berrino, persona che stimo oltre ogni limite, ha detto che il metodo migliore per fare la spesa è immaginare di avere con noi la nostra bisnonna e mettere virtualmente in mano a lei i cibi prima di metterli nel carrello; se la bisnonna riconosce il cibo leggendo l'etichetta nutrizionale allora è ok, altrimenti è meglio lasciarlo nello scaffale. Se la mia bisnonna fosse ancora viva direi che riconoscerebbe quasi tutto quello che c'è nella mia dispensa (nutro solo qualche dubbio per il tofu e il seitan...)e sarebbe fiera di vedermi impastare proprio come lei ha insegnato a sua figlia e come io insegnerò un domani alla mia (per ora ci limitiamo ad impastare insieme palline di farina e acqua e la mia piccola si diverte un mondo!) senza usare nemmeno la mitica impastatrice Imperia che invece mia nonna (raggiunta una certa età) ha iniziato ad usare perchè stendere l'impasto a mano sta diventando anche per me più duro di una sessione di pesi e poi le braccia mi fanno male anche il giorno dopo!
Qual è allora il tempo migliore in cui vivere? Quello della fatica del passato o quello della rapidità del futuro? Io dico che il miglior tempo possibile per vivere è l'oggi, il presente, ed ognuno di noi ha il proprio modo di vivere, ognuno ha i propri valori, gli affetti e i sentimenti che lo portano a vivere di conseguenza. Cucinare è amare e si ama con calma, con lentezza, con passione e dedizione ( e la pentola a pressione è ammessa!).
Mamma mia Ila...come condivido praticamente tutto...Sotto le feste io e Michele ci siamo accorti di essere gli unici, rari, esemplari che non maneggiavano touch screen, scaricavano, giravano, ruotavano, telefoni Iphone, Ipad o come si chiamano...Nonostante, tutti fossero così contenti che la loro bimba di 3 anni la sera sul divano con il papà invece di scarabocchiare con carta e penna, usava benissimo il touchscreen pe fare disegni...e la scusa più usata era: ma questi giochi sono interattivi, e non passivi come la tv, dove il bimbo assiste e basta...Evvabbè, quando provo a dire che GAbry ha iniziato a vedere la tv, 10 minuti al giorno, sotto le feste e per 3 anni lo abbiamo tenuto lontano dai cartoni, vedo occhi sgranatissimi...e facce assurde.. Vabbè.., come faceva mia nonna con 6 figli piccoli, senza tv, senza giochi, senza puzzle, senza macchinine,senza WIII senza intrattenimento costante? coinvolgeva i bambini costantemente nelle attività domestiche, come fanno le tribu dell'amazzonia tutt'ora dove i bimbi stanno perennemente (portati in fascia ) con i genitori, e imparano così dall'esperienza, dalla quotidianità, e non vengono intrattenuti a forza con giochetti d'ogni genere. Posso aprire una parentesi??? ...Ho visto mia nipote di 14 mesi, che per pranzo, aveva una persona ad imboccarla, ed un'altra con libri, giochi, sonagli, che faceva il giullare intorno...ti giuro, c'è mancato poco che dicevo una delle mie frasi: ma te levi dalle p...! Se ha fame ha fame, altrimenti, che c'è bisogno di fare il clown???? riferito ai miei suoceri, che santi come sono, a volte sono pazzeschi...Ecco mi domando come faceva nonna con 6 figli all'ora di pranzo?...che tirava fuori un'osso rubato al cane e ci infilava dentro un fagiolo per farci il sonaglio??? ...vabbè scusa..ho perso il filo. Parliamo di alimentazione, di come nonnetta classe 1912 ha tirato su i suoi figli..zuppe, cereali, erbe di campo, uova di galline più che allevate a terra, frutti, tanti frutti rubati dagli alberi dei vicini, e la carne? mangiata si e no la domenica, che era festa!! E questo accadeva negli anni 50... Ed erano bimbi sani, forti, adulti saggi e longevi, mamme tenaci, con una fibra ed un 'energia che me la sogno. Tornare indietro vuol dire guardare avanti, rispettare la nostra natura, il nostro corpo, volerci bene, è mangiare bene (con qualche eccezione per la sottoscritta che a volte cede ad alcune tentazioni).Un abbraccio Ila, vado subito a condividere questo post, stupendo, bellissimo, scritto favolosamente!! Buon Anno cara
RispondiElimina"Tornare indietro vuol dire guardare avanti" Aly cara, hai scritto una cosa meravigliosa!!! Dai dai che ce la faremo a far capire agli altri che gli strani non siamo noi!!!! un abbraccio grandissimo!!!
RispondiEliminaOttima riflessione, l'idea dell'asilo-tenda è veramente magnifica *_*
RispondiEliminaIo cmq sono per la via di mezzo, nn demonizzare il progresso cercando di prendere il meglio dal passato, che poi alla fine la vita è 'solo' un ciclo che si ripete, magari i nostri figli vivranno come i nostri genitori ;)
Bacini
Non sapevo che avessi anche un blog!!!!Fantastico!
RispondiEliminaBella riflessione,io vivo bene nel passato (e a pochi passi da te) a casa abbiamo solo cellulari di vecchia generazione,quelli che per capirci inviano e ricevono solamente telefonate e sms,i miei figli non sanno cosa sia il computer,il grande (10 anni) sa come si accende e si spegne solo perchè glielo hanno spiegato a scuola,ma non per questo si sente diverso...la televisione sta sempre spenta e Alessandro si concede ogni tanto qualche fantastico vecchio cartone della Disney;poi ora con il segnale scarso del digitale non vediamo neanche più il telegiornale (e non credo sia un male)!!!! Unica cosa tecnologica per Emiliano una vecchia Playstation di mio fratello che ha ereditato da poche settimane...
Matite fogli forbici colla e tanti giochi di legno sono i nostri passatempi preferiti a casa,quando si va fuori preferiamo parchi o il maneggio che frequenta Emiliano....una vita semplice per noi è possibile anche al giorno d'oggi,si può rallentare anche quando tutti intorno vanno a mille all'ora....logicamente anche noi ogni tanto ci concediamo una serata al cinema con tanto di secchiello di pop-corn,o una passeggiata,sempre molto stressante ai centricommerciali,viviamo anche noi nel ventunesimo secolo!!!
Si mangia tutti insieme alla stessa ora cose che la mamma prepara durante il giorno,piace anche a me dilettarmi con pane pizza dolci biscotti fatti in casa e a volte i pargoli mi aiutano a prepararli...é stata una festa fare con loro i biscotti di natale e la torta per la loro nonna che compie gli anni la vigilia,Emiliano adora girare la marmellata che bolle nel pentolone,e Alessandro non mi dava tempo di invasare le olive che abbiamo raccolto ad ottore perchè voleva mangiarle tutte lui!!!
Sono piccole cose che la maggior parte della gente ritiene ormai sorpassate,ma sono proprio quelle che secondo me ti aiutano a lasciare dei bei ricordi e dei principi ai tuoi figli.
Quindi io preferisco sicuramente il passato,ma prima o poi in molti volgeranno di nuovo lo sguardo indietro,l'uomo nel suo sviluppo è arrivato ormai al massimo grado e non ci resterà altro che tornare indietro!!!!Un abbraccio Claudia
In tutto ci vuole un equilibro, questo mi hanno insegnato i miei nonni. Un pò di passato e un pò di futuro non fanno assolutamente male, basta non eccedere in una delle due parti. Oggi la tendenza è quella di far cadere la bilancia dal piatto che tiene la tecnologia, ma c'è anche qualcuno che eccede nell'altro senso. Genuino si, ma non esageriamo troppo o si finisce per cadere nelle fissazioni, tecnologico si, ma non eccessivamente neanche questo o finiremo per essere completamente dipendenti dalla tecnologia senza essere in grado di fare niente da soli.
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